Il saggio affronta il tema dell’autobiografia (o meglio della biografia personale) confrontando due libri, ma soprattutto il diverso atteggiamento intellettuale di due maestri della semiotica del Novecento come Roland Barthes e Jurij M. Lotman. Se Barthes, dopo aver dedicato molta attenzione al tema biografico altrui (con i saggi dedicati a Michelet, e poi a Sade, Fourier e Loyola), fa della propria autobiografia un momento cardine del suo percorso intellettuale a partire dal libro Barthes par Roland Barthes (1975), Lotman detta le sue Non memorie (Mosca 1994) solo in seguito a pressioni esterne, alla fine della sua vita, certamente non nell’intento di farne un’“opera”, quanto piuttosto di fornire una testimonianza della sua esperienza di uomo e di studioso riconosciuto a livello internazionale, cioè di un uomo “con una biografia”. Il confronto apre a riflessioni sul valore della scrittura e della testimonianza, ma soprattutto sul fatto che entrambi gli studiosi abbiano “riflettuto da diverse prospettive sulla sostanziale ‘semioticità’ della vita, considerata origine e al tempo stesso risultato, in un fondamentale circuito rispetto al testo”.
Biografia e autobiografia in Barthes (1915-1980) e Lotman (1922-1993). Un confronto di prospettive / Pezzini, Isabella. - In: OCULA. - ISSN 1724-7810. - ELETTRONICO. - Ocula 17 - gennaio(2016), pp. 1-9. [10.12977/OCULA]
Biografia e autobiografia in Barthes (1915-1980) e Lotman (1922-1993). Un confronto di prospettive
ISABELLA PEZZINI
2016
Abstract
Il saggio affronta il tema dell’autobiografia (o meglio della biografia personale) confrontando due libri, ma soprattutto il diverso atteggiamento intellettuale di due maestri della semiotica del Novecento come Roland Barthes e Jurij M. Lotman. Se Barthes, dopo aver dedicato molta attenzione al tema biografico altrui (con i saggi dedicati a Michelet, e poi a Sade, Fourier e Loyola), fa della propria autobiografia un momento cardine del suo percorso intellettuale a partire dal libro Barthes par Roland Barthes (1975), Lotman detta le sue Non memorie (Mosca 1994) solo in seguito a pressioni esterne, alla fine della sua vita, certamente non nell’intento di farne un’“opera”, quanto piuttosto di fornire una testimonianza della sua esperienza di uomo e di studioso riconosciuto a livello internazionale, cioè di un uomo “con una biografia”. Il confronto apre a riflessioni sul valore della scrittura e della testimonianza, ma soprattutto sul fatto che entrambi gli studiosi abbiano “riflettuto da diverse prospettive sulla sostanziale ‘semioticità’ della vita, considerata origine e al tempo stesso risultato, in un fondamentale circuito rispetto al testo”.File | Dimensione | Formato | |
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